Mercedes Frias: Convinta aderisco all’appello, ringraziandovi per l’iniziativa.
Daniela Delle Donne: Sottoscrivo in pieno questo documento. Di fronte a tanto dolore e al massacro di civili inermi di cui le donne e i bambini costituiscono la maggioranza non ci si può esimere di stare al fianco del popolo palestinese, pur considerando Hamas nemico della causa palestinese. Quello che dal 7 ottobre del 2023 il popolo palestinese sta subendo rappresenta, per me, un crimine di guerra.
Dora Zecchetella: Aderisco al documento, sono indignata da tutto quello che sta succedendo. Stop alla guerra e allo sterminio dell’essere umano. Gesù ci insegna ad amare il prossimo come noi stessi. Non puoi dire di amare Dio che non vedi e di odiare il fratello la sorella che vedi. Un popolo disubbidiente, stop alla guerra
Paolo Ferrero: Ciao a tutti e tutte, Pur con varie differenze sul piano analitico condivido lo spirito e l’intento del documento e quindi lo sottoscrivo senz’altro. Confido che sarà possibile organizzare momenti di confronto e allargare la discussione in merito e dichiaro sin da subito il mio interesse a riguardo. Ciao e grazie del coinvolgimento.
Giovanni Magnifico: Ho letto il documento che ritengo di notevole importanza in questo momento storico in cui si assiste alla pianificata estinzione di una intera popolazione, la palestinese. Lo condivido pienamente e chiedo la conseguente adesione al gruppo Abele con la speranza che nelle nostre chiese se ne parli e che decidano di aderire anch’esse. Grazie e sinceri auguri.
Liliana Cipollone: Sono d’accordo e sottoscrivo in pieno
Agostino Litigio: Condivido pienamente il contenuto e sottoscrivo il documento “Dalla parte di Abele”
Eric Luzzetti: Aderisco e sottoscrivo il comunicato, ringraziandovi per la discussione che questo potrà finalmente aprire.
Francesco Carri: Un sentito grazie per il redatto e inviato documento. Sottoscrivo e quindi aderisco alla opportuna e particolareggiata riflessione/testimonianza.
Manuela Rivoira: Buongiorno. Grazie per le parole che avete scritto sul massacro di civili in Palestina, sono parole di verità e, in questo periodo di menzogne, reticenze e ipocrisia, sono un balsamo per l’anima. Per l’anima di chi vede ciò che accade e ha quasi paura di esprimere il proprio orrore, come se fosse offensivo. Un balsamo per i nostri giovani che abbiamo lasciato soli a gridare la loro rabbia e la loro paura di vedere tornare il mondo alla barbarie e che senza una guida spirituale, che conduce i loro pensieri verso la pace, rischiano di perdersi nel rancore, proprio perché inascoltati. Devono poter vedere in noi adulti degli esempi di coraggio, di ricerca di verità e giustizia, non certo un comportamento pavido e vile, di fronte ad un abominio come questo. Grazie di cuore, dunque per le parole che avete scritto… Era ora! Io come semplice cittadina, ho appeso da tempo un grosso cartello nella vetrina della mia piccola attività, porta scritte queste parole: Chiedere la fine di un massacro di bambini e civili inermi, senza vie di fuga, non è antisemitismo, ma il tentativo disperato di restare Umani.
Stefano Bertuzzi: grazie mille per la segnalazione. Ho letto oggi il documento sulla newsletter di Riforma: lo condivido e lo sottoscrivo. Un caro saluto,
Filippo Alberto La Marca: Buona sera, ho ricevuto da Valdo Pasqui, sovraintendente del X Circuito, il documento “Dalla parte di Abele” che come cristiano condivido pienamente e mi ci riconosco. E’ criticabile la tiepidezza con cui le chiese protestanti e cattolica affrontano il dramma della guerra e in particolare per quello che succede a Gaza.
Carla D Biase: Carissimi con gioia aderisco a questo appello. Non si può più tacere, nemmeno in nome del rispetto di alcuni che giustificano Israele e il massacro che stanno perpetuando. Grazie!
Giovanni Florio: Cari fratelli, desidero aderire al documento “Dalla parte di Abele”. Vi ringrazio molto dell’iniziativa, di cui sentivo un grande bisogno.
Cari saluti,
Emilio Florio: aderisco al vostro appello che mi sembra necessario e importante.
Gerardo Litigio: Buonasera, con la presente mail dichiaro l’adesione al documento “Dalla parte di Abele” condividendo a pieno il suo contenuto. Mi impegno a diffonderlo ai miei contatti sperando nella più larga condivisione. Se questa iniziativa dovesse portare a un percorso comune vorrei essere informato e partecipare attivamente alla sua costruzione.
Emanuele Paschetto: Sono d’accordo con la vostra posizione. Riconoscere gli errori e le colpe di una certa politica israeliana in questi ultimi decenni, non significa essere a favore di Hamas, delle frange terroristiche islamiche, e dei paesi che vorrebbero distruggere Israele, e ancor meno essere antisemiti. Noi cristiani, europei abbiamo delle gravissime colpe per il nostro antigiudaismo bimillenario. Ma gli israeliani ricordino per quanti secoli sono stati discriminati e considerati subumani (atteggiamento che i cristiani hanno tenuto anche nei confronti dei nativi africani e americani): non ricalchino i sentieri vergognosi e criminali percorsi dagli europei.
Adriana Bruno: Aderisco a questo appello sapendo che questi anni di occupazione violenta, non solo per le bombe ma per l’oppressione quotidiana nell’impedire i normali gesti della vita quotidiana, hanno già seminato odio e ci vorranno due generazioni di pace ed equità per estinguerlo
Bruno Ciardiello: Partecipo all’iniziativa e aderisco al documento “Dalla parte di Abele” che ho letto e che sottoscrivo. Pastore locale Chiesa evangelica Battista membro dell’UCEBI di Napoli-Cavalleggeri d’Aosta, via L.Rizzo, 11.
Carmelo Coco: Gentili, non sono evangelico, ma aderisco all’appello, grazie.
Anna Corsani: Grazie a voi che avete ben interpretato il sentimento di profondo malessere che in tanti proviamo di fronte alla disumanità di queste strategie ma anche di fronte alle esitazioni nel condannarle. Era più che necessario prendere una chiara posizione di rifiuto di qualsiasi soluzione violenta; contribuirò per quanto mi è possibile a diffondere il vostro (ora nostro) documento.
Mario Ghidoni: Condivido moltissimo la vostra riflessione e dichiarazione. In Comunione. fratello cattolico
Lanfranco Peyretti: Aderisco al contenuto dell’articolo in oggetto, condivisibile da qualsiasi cristiano, e auspico perciò che venga sollecitamente proposto in modo allargato anche fuori delle comunità evangeliche.
Martina Keser: Ringrazio per l’iniziativa e aderisco.
Enrico Peyretti: Aderisco a questo appello “Dalla parte di Abele”, come cattolico ecumenico, ma anzitutto come essere umano, insieme a palestinesi, israeliani, ebrei della Diaspora, e chiunque vive, soffre e cerca vita – cioè pace – sulla terra umana. Credo nella possibilità umana della riconciliazione, opera della intelligenza politica, e dell’aiuto di Dio. La politica è saper vivere insieme tra differenti, la guerra è il fallimento umano. Aiutiamoci tutti.
Rita Sidoli: Grazie per quanto è stato scritto e che condivido totalmente. Sono iscritta dal 1995 o 1996 membro di Nevè Shalom Wahat al Salam. Sono stata più volte volontaria in Palestina poiché a Milano lavoravo all’ospedale Neurologico Carlo Besta, settore riabilitativo infantile. Anche due settimane fa abbiamo invitato in Italia per conferenze Samah Salaime palestinese e Nir Sharon ebreo: Milano, Firenze, Bergamo, Torino, Svizzera Italiana. GRAZIE
Massimo Marottoli: Care sorelle, cari fratelli nel Signore concordo con quanto scrivete e sottoscrivo il bel documento Dalla parte di Abele. Forse si poteva menzionare l’attività di gruppi palestinesi ed ebraici che nei decenni hanno cercato – e cercano – una soluzione pacifica, ma capisco che non si può dire sempre tutto e d’altra parte il documento presenta un suo equilibrio interno (…di analisi storica e di posizione teologica/politica) molto apprezzabile. Nel corso dell’ultima Assemblea del X Circuito (Toscana, La Spezia) ne abbiamo parlato, a commento non proprio entusiastico del comunicato della FCEI e vi è stato chi ha proposto di prendere una posizione non distante dalla linea del documento per il quale vi sto scrivendo. Poi…è passata una soluzione che definirei meno impegnativa!
Emanuela Valeriani: Con la presente aderisco al contenuto del documento ricevuto da Eliana Bouchard. Vi ringrazio e rimango a disposizione per gli ulteriori sviluppi di questa iniziativa.
Davide Rostan: Non penso che serva a molto ma potete aggiungere la mia firma
Eliseo Baglieri: Carissimi /e, ho letto con molta attenzione il documento sulla Palestina ” Dalla parte di Abele” sono d’accordo e sottoscrivo.
Ciccio Sciotto: Cari fratelli e care sorelle in Cristo. Aderisco con pieno convincimento all’appello da voi firmato e vi prego di apporre anche la mia firma alla dichiarazione. E vi ringrazio fraternamente per questa necessaria iniziativa.
Gabriela Lio: Carissimi e carissime ringrazio gli estensori. Desidero aderire a questa lettera poiché condivido ogni affermazione. Che queste parole risuonino pubblicamente! Un forte abbraccio,
Samuele Pigoni: Buongiorno, con sollievo aderisco al documento e alle successive iniziative. Grazie per l’impegno,
Maria Virtuani: Buongiorno. Ho letto con un senso di inaspettata liberazione da un peso la bella riflessione comune che ci proponete a proposito di quello che succede in questi tempi ai palestinesi e condivido in tutto quello che dite, anzi mi sento interpretata in modo preciso e completo. Ve ne ringrazio di cuore. Farò circolare il testo negli ambienti cattolici che conosco. Con grande affetto e stima.
Arcangela Fiorito: Sottoscrivo con piena convinzione il documento del pastore M.Aprile e della pastora L.Maffei.
Paolo Corsani: Grazie per aver espresso quello che è anche il mio pensiero. Aderisco pienamente.
Alessandra Cecchetto: Condivido il documento, dalla parte di Abele. Non sono evangelica, ma se credete lo sottoscrivo volentieri,
Tiziana Rando: Salve. Desidero poter firmare il documento dalla parte di Abele. In attesa di poterlo fare, Vi ringrazio per l’iniziativa importantissima e lodevole. Buona vita
Manfredo Pavoni: Per fortuna che qualcosa si muove anche nella chiesa aderiscono al vostro appello molto equilibrato e raffinato.
Daniele Bouchard: Buonasera, ho ricevuto, letto e apprezzato la presa di posizione Dalla parte di Abele e vorrei aggiungere la mia firma
Elisabetta Ribet: Care sorelle, cari fratelli, un caro saluto da Strasburgo, da dove con angoscia osservo anche io la situazione di conflitto in Palestina-Israele, e più che mai in questi mesi mi sono sentita sola e senza parole, di fronte al silenzio totale da parte di molte delle nostre chiese. Per questa ragione, avendo appena letto il documento che avete redatto, vi scrivo per prima cosa per ringraziarvi di cuore per il vostro lavoro e per il vostro “coraggio” – anche se mi dispiace tantissimo non aver potuto esserci “prima”, quando ne avete discusso e avete deciso di scrivere qualcosa. Quando si è lontani dalle radici, sono dinamiche di cui devi imparare a digerire l’amarezza. ma che dureranno poco, visto che ormai il mio ritorno in Italia, a Torino, è questione di settimane, a Dio piacendo..! In ogni caso, se c’è modo di aderire, di controfirmare l’appello, inseriteci pure il mio nome. E’ il minimo che si possa fare.Rimango a vostra disposizione, e vi abbraccio. Il Dio della Pace sia con ognuno ed ognuna di noi, ma più che mai con ognuno ed ognuna delle persone, vittime, carnefici, vicine e familiari, con ogni persona che riesca ancora, in qualche modo, a portare una sfumatura di dialogo, nonviolenza e riconciliazione.
Donatella Ciesch: Aderisco. Avete rotto un silenzio inaccettabile!
Marzia Cattaneo: Aderisco al documento, e all’invito alla non violenza.
Gabriella Dogliani: Aderisco all’appello degli evangelici italiani che chiede – con la parresia che il Signore ci comanda – di fermare la carneficina di Gaza,
MariaTeresa Ferrari Lehnus: Aderisco con gratitudine per il documento scritto, mi trova completamente d’accordo! Con stima.
MAURIZIO ARTONI: BUON GIORNO. NON SONO DI FEDE EVANGELICA E NON SONO CREDENTE MA CONDIVIDO IN PIENO IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO, E COMPLIMENTI PER L’IMMAGINE, MOLTO EFFICACE ED EVOCATIVA. A QUESTO PROPOSITO CREDO CHE, SE NELLE MANIFESTAZIONI PRO PALESTINA DI QUESTE SETTIMANE, SI FOSSERO VISTE AFFIANCATE BANDIERE PALESINESI E DI ISRAELE, FORSE IL DIBATTITO PUBBLICO SAREBBE STATO PIU’ COSTRUTTIVO E MENO SETTARIO. GRAZIE
Elettra Griso: Noi cristiani non possiamo restare indifferenti al massacro che, quotidianamente e da molti decenni, viene perpetrato ai danni del popolo palestinese. Sottoscrivo senza riserve il documento e mi impegno a farne oggetto di discussione nella mia comunità.
Francesca Grazzini: Concordo e sottoscrivo questo importante documento che dice chiaramente come non sia possibile mostrarsi equidistanti di fronte all’orrore di un vero e proprio genocidio. Come Chiese dobbiamo sentirci responsabili della vita dei nostri fratelli. “Dov’è tuo fratello? “
Emma Ascoli: Buongiorno, il mio nome è Emma Ascoli, valdese di Roma e vorrei sottoscrivere il documento da voi scritto e per il cui impegno vi ringrazio, Ascolto della Parola ci chiama ad un impegno di fede e coerenza, Un abbraccio sororale in Cristo.
Nice Lilia Impallomeni: Si sentiva la necessità di una voce chiara dal mondo degli evangelici, grazie. Aderisco e firmo. Grazie
Maria Grazia Minetti: Aderisco alla campagna in favore di Abele, da voi promossa. Sono laica, non aderisco a nessuna religione, ma condivido tutto quello che state cercando di fare in favore della popolazione palestinese schiacciata da una vendetta ingiusta spacciata per difesa e che oscura anche la lotta al terrorismo, non prevede una soluzione pacifica e purtroppo favorisce l’antisemitismo per ragioni puramente legate alla politica interna del governo Netanyahu.
Mattia Camellini: Concordo in pieno sui contenuti e sottoscrivo il documento il oggetto!
Renato Maiocchi: Avrei qualche riserva ma capisco che nel contesto drammatico col quale ci confrontiamo l’impegno comune con fratelli e sorelle prevale su qualche personale distinguo. Perciò senz’altro aderisco.
Paola Pasquino: Grazie per la bella lettera, alla quale aderisco convintamente!